Rendicontazione

Per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, il 22 giugno 2020, la Commissione europea ha pubblicato il Regolamento (UE) 2020/852 relativo alla Tassonomia.

Definizione


La Tassonomia viene descritta dalla Commissione come una guida pratica per investitori, aziende e policy maker su come investire in attività economiche che non abbiano un impatto negativo sull’ambiente.

In sostanza, la Tassonomia è uno strumento di trasparenza basato su un sistema di classificazione comune, che traduce gli obiettivi europei in tema di clima ed energia in criteri specifici per le attività economiche allo scopo di incentivare gli investimenti privati.

Al contrario, non è:

  • una lista di attività economiche in cui gli investitori debbano obbligatoriamente investire;
  • un requisito per gli investimenti pubblici;
  • un insieme di requisiti ambientali obbligatori per le aziende o per i prodotti finanziari.

Soggetti interessati


Il Regolamento (UE) 2020/852 stabilisce i criteri per determinare se un’attività economica possa essere considerata sostenibile dal punto di vista ambientale e si applica:

- ai partecipanti ai mercati finanziari che mettono a disposizione prodotti finanziari;
- alle imprese soggette alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

Oltre ai soggetti sopra citati, la Tassonomia si rivolge anche a una serie di destinatari indiretti, ovvero operatori economici interessati ad attirare investimenti green e ad avvantaggiarsi delle opportunità della finanza sostenibile.

 

Obiettivi ambientali


L’art. 9 del citato Regolamento definisce gli obiettivi ambientali che consentono di stabilire il grado di ecosostenibilità di un’attività economica. Essi sono:

  1. mitigazione dei cambiamenti climatici;
  2. adattamento ai cambiamenti climatici;
  3. uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine;
  4. transizione verso un’economia circolare;
  5. prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
  6. protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

 

Condizioni


L’art. 3 è uno dei tasselli più importanti del Regolamento. Stabilisce che un’attività economica per essere considerata ecosostenibile deve rispettare tutte le seguenti quattro condizioni:

  1. deve contribuire in modo sostanziale al raggiungimento di uno o più degli obiettivi ambientali sopra citati (art.9);
  2. non deve arrecare un danno significativo a nessuno degli obiettivi ambientali sopra citati;
  3. deve essere svolta nel rispetto delle c.d. garanzie minime di salvaguardia (vedi Allegato 1);
  4. deve essere conforme ai criteri di vaglio tecnico fissati nell’ambito del sistema (vedi Allegato 2).

 

Atti delegati


La commissione europea ha pubblicato il Climate Delegated Act e l’Environmenatal Delegated Act che definiscono i criteri di vaglio tecnico per identificare le attività economiche che possono dare un contributo sostanziale ai sei obiettivi ambientali della Tassonomia e determinare se tali attività causino danni significativi a qualsiasi altro obiettivo ambientale rilevante.

La Commissione europea, inoltre, distingue tra:

- attività ammissibili alla Tassonomia (in inglese “eligible”): attività incluse nell'elenco delle attività economiche ecosostenibili contenuto negli atti delegati della Tassonomia;

- attività allineate alla Tassonomia (in inglese “aligned”): attività non solo incluse nell’elenco delle attività economiche ecosostenibili ma che rispettano anche tutte le condizioni di ecosostenibilità, nonché i criteri di vaglio tecnico stabiliti della Tassonomia.

A partire da gennaio 2022, tutte le istituzioni hanno iniziato a comunicare quali attività sono considerate ammissibili alla tassonomia, cioè coperte dalla tassonomia UE, e quali invece non sono coperte.

A partire da gennaio 2024, tutte le istituzioni dovranno segnalare l'allineamento alla Tassonomia, ovvero quali attività sono allineate ai criteri di selezione tecnica della Tassonomia UE e quali non sono allineate.

 

Informazioni da includere nella dichiarazione di carattere non finanziario


L’art. 8 del Regolamento stabilisce che tutte le imprese soggette alla CSRD devono includere nella relazione sulla gestione le informazioni su come e in che misura le attività dell’impresa siano associate ad attività economiche considerate ecosostenibili secondo quanto stabilito da tale Regolamento.

In particolare, le imprese non finanziarie devono comunicare:

- la quota del loro fatturato proveniente da prodotti o servizi associati ad attività economiche che sono considerate ecosostenibili secondo quanto definito da tale Regolamento;
- la quota delle loro spese in conto capitale (Capital Expenditures, in breve Capex) e la quota delle spese operative (Operational Expenditures, in breve Opex) relativa ad asset (elementi dell’attivo patrimoniale) o processi associati ad attività economiche considerate ecosostenibili da tale Regolamento.


Il Regolamento delegato 2021/2178, noto anche come Disclosures Delegated Act, oltre a includere informazioni più dettagliate per supportare le imprese non finanziarie nel calcolo degli indicatori sopra citati, specifica che le imprese finanziarie sono tenute a comunicare la percentuale di investimenti e asset associati ad attività economiche qualificate come ecosostenibili ai sensi della Tassonomia.

 

Decorrenze per l’adozione degli atti delegati


Gli obblighi di disclosure previsti dalla Tassonomia non si applicano immediatamente per tutti e sei gli obiettivi ambientali ma si applicano in modo scaglionato dal:

- 1° gennaio 2022 in relazione ai primi due obiettivi ambientali (di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici);
- 1° gennaio 2023 in relazione ai restanti quattro obiettivi ambientali.

EU Taxonomy Navigator: uno strumento a supporto delle aziende


La Commissione europea ha pubblicato l’EU Taxonomy Navigator, un sito user friendly, attualmente solo in inglese, che offre tre strumenti online per facilitare la comprensione e l’implementazione della Tassonomia:

  1. EU Taxonomy Compass, una mappa dei settori, delle attività e dei criteri inclusi negli atti delegati della Tassonomia;
  2. EU Taxonomy Calculator, una guida passo-passo sugli obblighi di rendicontazione;
  3. FAQs, una panoramica di domande e risposte sulla Tassonomia e i suoi atti delegati.

 

Social Taxonomy

Il 28 febbraio 2022 la Platform on Sustainable Finance dell’UE, un gruppo di esperti che assiste la Commissione nello sviluppo delle politiche per la finanza sostenibile, ha presentato il Final Report sulla Social Taxonomy con l’obiettivo di ampliare il concetto di investimento sostenibile nel contesto europeo.

La Tassonomia sociale definisce un linguaggio comune per le attività ritenute sostenibili dal punto di vista sociale al fine di supportare gli investitori, le aziende e i policy maker a investire in attività socialmente sostenibili. In sostanza, si tratta di un sistema di classificazione che definisce gli obiettivi sociali e individua le attività che contribuiscono al loro raggiungimento.

Gli obiettivi della Social Taxonomy sono principalmente tre:

  1. lavoro dignitoso: creazione di posti di lavoro, protezione sociale, tutela dei diritti dei lavoratori e dialogo sociale;
  2. adeguati standard di vita e di benessere dei consumatori e degli utilizzatori di un determinato bene: tutela dei consumatori e garanzia dei diritti economici e sociali tra cui il diritto alla salute, all’istruzione, all’alimentazione;
  3. comunità inclusive e sostenibili: tutela del diritto sui territori e dei diritti umani, garanzia di accesso ai servizi essenziali per le comunità vulnerabili e bisognose.

Nei prossimi anni le aziende dovranno identificare non solo gli obiettivi ambientali previsti dal Regolamento 2020/852 ma anche una serie di obiettivi sociali dei quali dovranno misurare e rendicontare gli impatti qualitativi e quantitativi.