Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D)

La Corporate Sustainability Due Diligence Directive stabilisce norme su:

  • obblighi delle imprese per quanto riguarda gli impatti negativi effettivi e potenziali sui diritti umani e gli impatti negativi sull'ambiente, in relazione alle loro attività, a quelle delle loro controllate e a quelle dei loro partner commerciali nelle catene del valore;
  • responsabilità per le violazioni degli obblighi di cui sopra;
  • obbligo di adottare e mettere in atto un piano di transizione per la mitigazione dei cambiamenti climatici volto a garantire, attraverso i migliori sforzi, la compatibilità del modello di business e della strategia aziendale con la transizione verso un'economia sostenibile e con la limitazione del riscaldamento globale a 1,5 °C.

La Direttiva coinvolge principalmente:

  1. imprese UE: imprese che, per due esercizi consecutivi, anche su base consolidata, hanno più di 1.000 dipendenti e oltre 450 milioni di euro di ricavi netti a livello mondiale;
  2. imprese extra-UE: imprese che, per due esercizi consecutivi, anche se base consolidata, hanno generato oltre 450 milioni di euro di ricavi netti in UE.

Si applicherà inoltre ad aziende con accordi di franchising o di licenza nell’UE con ricavi netti superiori a 80 milioni di euro, se almeno 22,5 di essi provengono da royalties.

Gli Stati membri dovranno stabilire le norme relative alle sanzioni, comprese quelle pecuniarie, applicabili alle violazioni delle disposizioni nazionali adottate ai sensi della presente Direttiva e dovranno adottare tutte le misure necessarie per garantirne l'applicazione.

Sono previste almeno le seguenti sanzioni:

  • sanzioni pecuniarie il cui limite massimo non sarà inferiore al 5% del fatturato mondiale netto dell’impresa/gruppo nell'esercizio finanziario precedente la decisione di ammenda.
  • se l’impresa/gruppo non si conforma alla decisione che impone una sanzione pecuniaria entro il termine applicabile, una dichiarazione pubblica che indichi l’impresa/gruppo responsabile e la natura dell'infrazione.

Gli Stati membri dovranno recepire e pubblicare la Direttiva entro 2 anni dall’entrata in vigore.

L’applicazione sarà graduale e riguarderà:

  • le imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato superiore a 1.500 milioni di euro a partire dal 2027;
  • le imprese con oltre 3.000 dipendenti e un fatturato superiore a 900 milioni di euro a partire dal 2028;
  • tutte le altre imprese che rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva (ovvero quelle con oltre 1.000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di euro) a partire dal 2029.