Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

Il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che impone alle imprese di divulgare, con differenti tempistiche, informazioni relative ai rischi, opportunità, obiettivi e impatti legati alle questioni ambientali, sociali e di governance.

 

Campo di applicazione

 

La Direttiva prevede le seguenti fasi di applicazione:

- Dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese che costituiscono enti di interesse pubblico, già soggette alla Direttiva sulla Dichiarazione Non Finanziaria (Non Financial Reporting Directive – NFRD), che alla data di chiusura del bilancio, anche su base consolidata, superano il numero medio di 500 dipendenti. Le informazioni dovranno essere rendicontate e quindi pubblicate nel 2025 con riferimento al 2024.

- Dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora soggette alla NFRD, ossia quelle che, alla data di chiusura del bilancio, anche su base consolidata, superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti:

a) totale dello stato patrimoniale: 20.000.000 euro;
b) ricavi netti delle vendite e prestazioni: 40.000.000 euro;
c) numero medio dei dipendenti occupati durante l'esercizio: 250.


Le informazioni dovranno essere rendicontate e quindi pubblicate nel 2026 con riferimento al 2025.

- Dal 1° gennaio 2026 per le piccole e medie imprese quotate, ad esclusione delle microimprese, cioè quelle che alla data di chiusura del bilancio non superano i limiti numerici di almeno due dei tre criteri seguenti:

a) totale dello stato patrimoniale: 20.000.000 euro;
b) ricavi netti delle vendite e prestazioni: 40.000.000 euro;
c) numero medio dei dipendenti occupati durante l'esercizio: 250.


Le informazioni dovranno essere rendicontate e quindi pubblicate nel 2027 con riferimento al 2026. Le PMI possono scegliere, con adeguata motivazione, di non adempiere fino all’esercizio 2028 (reporting 2029).

- Dal 1° gennaio 2029 per le imprese figlie e succursali con capogruppo extra-UE per le quali la capogruppo abbia generato in UE ricavi netti superiori a 150 milioni di euro per ciascuno degli ultimi due esercizi consecutivi e almeno:

  1. un’impresa figlia soddisfi i requisiti dimensionali della CSRD; o
  2. una succursale (presenza fisica) abbia generato ricavi netti superiori a 40 milioni di euro nell'esercizio precedente.

Le informazioni dovranno essere rendicontate e quindi pubblicate nel 2029 con riferimento al 2028.

Le imprese soggette alla Direttiva dovranno inoltre coinvolgere la propria filiera. Di conseguenza, tutte le aziende appartenenti alla catena del valore delle imprese sopra citate, e non direttamente soggette alla Direttiva, potranno trovarsi a dover elaborare e comunicare una serie di informazioni relative alle proprie questioni ambientali, sociali e di governance.

 

Principi di rendicontazione: European Sustainability Reporting Standard

 

L’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) è stata incaricata dalla Commissione europea di preparare i nuovi standard di rendicontazione di sostenibilità dell’UE conosciuti come European Sustainability Reporting Standards (ESRS).

Il 31 luglio 2023, la Commissione europea ha pubblicato la versione definitiva del primo set di Standard composto da due standard trasversali (cross-setting standard) e da dieci standard specifici (topical standard) relativi alle tematiche ambientali (ESRS E), sociali (ESRS S) e di governance (ESRS G).

 

Reporting e revisione

 

Le informazioni richieste dagli ESRS devono essere pubblicate nella relazione sulla gestione secondo lo schema descritto nell’ESRS 1, sezione 8 Struttura della dichiarazione sulla sostenibilità.

La CSRD infine prevede, per tutte le società che rientrano nel suo ambito di applicazione, una limited assurance sulla dichiarazione sulla sostenibilità, con l’obiettivo di affermare che le informazioni riportate siano affidabili e accurate.