Osservatorio Confindustria Bergamo – Agenzie per il Lavoro: forte crescita delle richieste.
Si conferma la carenza di tecnici e operai specializzati

Dopo due trimestri in calo, le richieste di lavoratori in somministrazione giunte alle Agenzie per il Lavoro sono nuovamente cresciute, con un balzo in avanti del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del 17% rispetto ai tre mesi precedenti, raggiungendo un valore massimo da quando è stato istituito l’Osservatorio.

E’ quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio Confindustria Bergamo – Agenzie per il Lavoro, attivo dal 2021, relativa ai primi tre mesi del 2023 che conferma, inoltre, i già noti problemi di reperimento di alcune figure professionali, in particolare tecnici e operai specializzati.
L’incremento su base annuale riguarda tutti i gruppi professionali, specialmente i tecnici (+77%), gli impiegati esecutivi (+57%) e gli addetti al commercio (+54%); la variazione più bassa risulta essere quella del gruppo maggiormente rappresentato, i conduttori di impianti (+4%). Al contrario, nel confronto con il trimestre precedente, sono proprio i conduttori di impianti e gli operai specializzati a sostenere con le variazioni maggiori (rispettivamente +45% e +27%) la dinamica nelle richieste di lavoro in somministrazione.

Se, dunque, il dato tendenziale evidenzia un recupero del settore dei servizi nel corso dell’anno, le variazioni congiunturali, che premiano principalmente due gruppi tipicamente manifatturieri, possono essere collegate a un parziale miglioramento delle prospettive per l’industria rispetto all’ultima parte del 2022. Va infatti sottolineato che l’Osservatorio non monitora i consuntivi, cioè i contratti effettivamente stipulati, bensì le richieste pervenute alle Agenzie: il focus è dunque sulle prospettive di contratti futuri e riflette le aspettative delle imprese.

Anche nel primo trimestre dell’anno il gruppo professionale dei conduttori di impianti si conferma quello maggiormente ricercato, con una quota complessiva del 37,8%. A seguire, per numerosità, il personale non qualificato, con una quota pari al 18,9%, e gli operai specializzati (13,5%), che sopravanzano gli addetti al commercio (13,2%). Chiudono le richieste di tecnici (9,1%) e di impiegati esecutivi (7,5%).

Guardando alla classifica dei 20 profili più ricercati, gli operatori di robot industriali (12,1%) restano in cima alla graduatoria e risultano in crescita su base congiunturale dopo tre trimestri in calo; seguono, in seconda posizione, gli addetti alla consegna merci (6,5%), la cui quota si riduce rispetto al IV trimestre 2022, e al terzo posto i non qualificati nelle imprese industriali (6,4%). Al quarto e al quinto posto ci sono i conduttori di macchinari per la lavorazione della gomma (5,2%) e gli addetti all’assemblaggio dei prodotti industriali (3,9%).

Il gruppo degli operai specializzati porta cinque figure professionali in graduatoria. I più richiesti in questo gruppo sono i fonditori e saldatori (2,3%), seguiti dai montatori e manutentori (2,0%), dagli installatori di apparecchiature elettroniche (1,8%) e dagli operai specializzati nella meccanica di precisione (1,5%). Anche gli impiegati esecutivi aumentano la propria presenza all’interno della graduatoria, aggiungendo il profilo degli addetti alla gestione amministrativa della logistica (1,8%) e confermando gli impiegati in segreteria e gli impiegati contabili (rispettivamente 2,1% e 1,7%).

Le Agenzie continuano a evidenziare la difficoltà da parte delle imprese di reperire figure tecniche: In area critica si segnalano i tecnici della produzione, i tecnici in campo ingegneristico, i tecnici della gestione dei processi, i tecnici della salute ed i tecnici informatici.

Per gli operai specializzati, in linea con i trimestri precedenti, si segnalano criticità per fonditori/saldatori, montatori/manutentori, installatori di attrezzature elettroniche, specializzati nella meccanica di precisione. Si evidenziano difficoltà anche per gli impiegati contabili e gli addetti alla logistica.

Per quanto riguarda i servizi, c’è una particolare criticità per gli addetti all’assistenza clienti, gli addetti ai servizi di ristorazione e camerieri e gli addetti all’assistenza pazienti.

“I dati dell’Osservatorio – sottolinea Paolo Piantoni, Direttore Generale di Confindustria Bergamo – evidenziano ancora una volta la dinamicità del lavoro nella nostra provincia, pur in una fase di parziale rallentamento nella produzione industriale.

Si tratta di una fase congiunturale che vede i servizi performare meglio dell’industria, infatti, con riferimento allo scorso anno, pur con una dinamica favorevole che interessa i “colletti blu”, la domanda di lavoro somministrazione si è indirizzata in misura ancora maggiore verso gli altri settori e verso le figure più trasversali come le professioni tecniche. Rispetto allo scorso trimestre si è comunque registrata una decisa crescita delle richieste alle Agenzie per il Lavoro di figure tipicamente manifatturiere in somministrazione, confermando il moderato ottimismo delle aspettative nelle imprese industriali, seppur in uno scenario che presenta qualche elemento di incertezza, specialmente per alcuni settori chiave dell’economia bergamasca.

D’altra parte la scarsità di manodopera a tutti i livelli e in tutti i settori, che diventa vera e propria criticità per alcune figure, si configura sempre più come un serio limite alla crescita del territorio e richiede un nuovo approccio, con interventi su più fronti sia per il breve che per il medio periodo”.