Lavoro e previdenza

25

set

2025

News - IMPRENDITORE - MANAGER - OPERATORE

OSSERVATORIO CONFINDUSTRIA BERGAMO - APL: RESTA ALTA LA RICHIESTA DI TECNICI E OPERAI SPECIALIZZATI. COMPLESSIVAMENTE IN CALO LA DOMANDA DI LAVORO SOMMINISTRATO

DIREZIONE, LAVORO E PREVIDENZA

La domanda di lavoratori in somministrazione giunta alle Agenzie da parte delle imprese in provincia di Bergamo nel primo semestre 2025 ha registrato una ulteriore contrazione rispetto alla situazione di un anno fa (-27%), la quarta consecutiva, ma per la prima volta da inizio 2023 si registra una leggera ripresa rispetto ai sei mesi precedenti, pari al 4%, che lascia intravvedere una possibile stabilizzazione del ciclo.  

Sono le indicazioni dell’Osservatorio Confindustria Bergamo-Agenzie Per il Lavoro, costituito nel 2020 in sinergia con Assolombarda e di Confindustria Brescia, che nel corso degli anni ha visto l’ampiamento del panel delle agenzie e il passaggio dalla frequenza trimestrale alla cadenza semestrale. 

In base alle richieste ricevute dalle Agenzie per il Lavoro da parte delle imprese bergamasche, nel primo semestre 2025, il gruppo professionale dei conduttori di impianti si conferma quello maggiormente ricercato, con una quota del 28,3%. A seguire, per numerosità, il personale non qualificato, con una quota pari al 18,4%, i tecnici (15,3%) e gli operai specializzati (15%). Il confronto con il panel lombardo mette in evidenza la particolarità del territorio bergamasco. A livello regionale la richiesta dei conduttori lombardi si ferma infatti al 19,5% e anche la domanda di operai specializzati è leggermente più contenuta, pari al 13,4%.

 

Tornando alle risposte bergamasche, tra le professioni più ricercate, il personale non qualificato in ambito industriale rappresenta il 9,3%, seguito dagli addetti alla logistica e dai conduttori macchinari della lavorazione gomma (entrambi 5,3%) e dagli addetti alle macchine confezionatrici (4,8%). Nella top 20 son presenti altre 5 figure dell’area conduttori di impianti: addetti all’assemblaggio di prodotti industriali (3,7%), addetti macchine alimentari (2,8%), addetti alle macchine dell’industria chimica (2,1%), addetti alle macchine per l’industria tessile (1,7%) e per le lavorazioni metalliche (1,7%).

Nel gruppo del personale non qualificato, gli addetti al servizio di pulizia (3,6%) e alla consegna merci (3,2%) occupano rispettivamente l’ottava e la nona posizione.

In continuità con il secondo semestre dello scorso anno, gli operai specializzati sono rappresentati nella classifica delle top 20 da montatori e manutentori (3,7%), fonditori e saldatori (2,1%), specializzati nella meccanica di precisione (1,9%) e installatori di apparecchiature elettroniche (1,7%). Tra gli impiegati esecutivi, in classifica oltre agli addetti alla logistica figurano gli impiegati di segreteria (1,9%). I tecnici sono presenti con tre figure:  in campo ingegneristico (4,4%),  della produzione (2,1%) e della salute (1,7%). 

Rispetto alle criticità nel reperimento delle varie professionalità, il focus resta sulle figure tecniche. In particolare, per quanto riguarda la nostra provincia, si segnalano i tecnici in campo ingegneristico, fortemente richiesti e molto difficili da reperire. Con minor tensione sul lato domanda, ma comunque difficili da trovare, ci sono i tecnici informatici e i tecnici della produzione. Fra gli impiegati esecutivi, gli addetti alla logistica compaiono in area critica. In linea con le rilevazioni precedenti, viene evidenziata la scarsità di alcuni profili operai, in particolare i montatori/manutentori, con alta domanda e alta difficoltà di reperimento e, con una tensione minore sul lato della domanda, fonditori e saldatori, installatori di attrezzature elettroniche e specializzati nella meccanica di precisione.  

 “I dati dell’Osservatorio – sottolinea Paolo Piantoni, Direttore Generale di Confindustria Bergamo – vanno inseriti nel quadro più generale del lavoro nel nostro territorio, a trazione manifatturiera, che evidenzia il più basso tasso di disoccupazione in Italia con l’1,6% contro il 6,5% medio nazionale ed è caratterizzato dalla crescente criticità per alcune figure, in particolare operai specializzati e tecnici, sempre più difficili da trovare. In questa analisi emerge però anche una progressiva contrazione delle richieste di lavoro somministrato, dopo il boom degli anni 2021 e 2022, in un contesto dove stanno prevalendo le assunzioni dirette a tempo indeterminato. Un segnale coerente con la volontà delle imprese di adottare una visione più di lungo periodo negli investimenti sulle persone, risorse quanto mai preziose in tempi di emergenza demografica”.