I GIORNI DELLA METALMECCANICA OGNI TRE MESI LA VOCE DELLE IMPRESE
INCONTRA LA STAMPA NAZIONALE E DEI TERRITORI

159ª INDAGINE CONGIUNTURALE DI FEDERMECCANICA

CONFERMATI I SEGNALI DI MIGLIORAMENTO. ANCHE  A BERGAMO SETTORE IN FORTE RECUPERO

Nella prima metà dell’anno in corso il settore metalmeccanico nazionale ha evidenziato significativi segnali di miglioramento, in linea con i progressi realizzati da giugno 2020. In particolare, nei mesi più recenti si sono recuperati integralmente i volumi di produzione che si realizzavano prima dello scoppio della pandemia: nel secondo trimestre la crescita della produzione è stata del 2,1%; confrontando il periodo aprile-giugno di quest’anno con gennaio- febbraio 2020, mesi precedenti lo scoppio della pandemia, si registra una crescita dell’1,5%. Complessivamente, evidenzia l’ultima indagine di Federmeccanica presentata oggi, nel primo semestre la crescita dei volumi su base annua è del 29,9%, sostanzialmente in linea con i primi sei mesi del 2019 (-0,8%): un miglioramento diffuso a tutte le attività dell’industria metalmeccanica, seppur con tassi fortemente differenziati. Al miglioramento dell’attività produttiva ha fatto seguito un minor ricorso alla cassa integrazione e un’inversione delle tendenze negative delle dinamiche occupazionali tra le imprese con più di 500 dipendenti (+1,2% a giugno 2021 rispetto a dicembre 2020). Con riferimento alle aspettative a breve, dall’indagine emergono prospettive di ulteriori recuperi di attività produttiva, sebbene permanga un clima d’incertezza connesso all’evoluzione pandemica alla dinamica dei prezzi delle materie prime e alla loro disponibilità. Il 47% degli intervistati dichiara un portafoglio ordini in miglioramento, il 37% prevede incrementi di produzione e il 26% ritiene di dover aumentare i livelli occupazionali nei prossimi sei mesi (al contrario, il 7% pensa di doverli diminuire). L’aspetto che pone maggiori preoccupazioni è legato all’impatto della dinamica dei prezzi delle materie prime sull’attività aziendale e alla loro disponibilità sul mercato: il 93% delle imprese intervistate ha risentito del rincaro dei prezzi di metalli e semilavorati in metallo rispetto al precedente 84%. Il 72% dichiara difficoltà di approvvigionamento, dovute principalmente alla loro scarsità e al significativo allungamento dei tempi di consegna. Da ciò potrebbe derivare un’interruzione dell’attività produttiva nel 21% delle imprese rispetto al precedente 14%.

La presentazione della congiuntura è avvenuta in concomitanza con il 50° anniversario della nascita della Federazione che oggi conta più di 12 mila imprese dalle più piccole alle più grandi, all’interno di 7 divisioni, 40 gruppi, 83 classi e 105 categorie. Il Presidente Federico Visentin, il Vicepresidente alla Cultura d’Impresa e Comunicazione Diego Andreis, il Direttore Generale Stefano Franchi si sono ritrovati per fare il punto sul ruolo di Federmeccanica nella vita industriale del Paese, sulla situazione attuale dell’economia grazie ai dati dell’ultima Indagine Congiunturale e parlare del futuro della metalmeccanica/meccatronica che rappresenta l’8% del PIL nazionale, il 50% delle esportazioni e contribuisce per più del 40% alla creazione del valore aggiunto dell’Industria italiana. In occasione di questa importante ricorrenza, è stato presentato il Progetto Competere. «La crescita di qualsiasi sistema – ha dichiarato il Presidente di Federmeccanica, Federico Visentin - dipende dalla sua competitività. Questa è l’unica strada possibile, una strada che Federmeccanica vuole tracciare “progettando” il Nuovo Lavoro e la Nuova Impresa”.

Per quanto riguarda il nostro territorio, la metalmeccanica bergamasca, secondo le rielaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Bergamo, conferma anche per il secondo trimestre 2021 la fase di rilancio, dopo aver recuperato, già nei mesi precedenti, i livelli produttivi pre pandemia. Rispetto allo stesso periodo del 2020, il trimestre più segnato dal lockdown, rimbalzano tutti e tre i grandi comparti: quello della siderurgia e delle lavorazioni in metallo (+10,6%), quello della meccanica/meccatronica (+39,8%), e quello dei mezzi di trasporto/automotive (+72,6).

Peraltro, retrodatando il confronto al secondo trimestre del 2019 per eliminare l’anomalia del periodo Covid, i valori rimangono positivi, seppur ridimensionati, e dunque si può concludere che il settore ha senz’altro riguadagnato e superato i suoi valori precrisi. Pure il valore elevato del tasso di utilizzo degli impianti conferma il tono e l’energia del recupero. Con l’eccezione della siderurgia, i dati bergamaschi sono superiori a quelli regionali, così come accaduto nel primo trimestre.

Anche l’indagine di Federmeccanica evidenzia il tono robusto della metalmeccanica bergamasca, con il 59% delle aziende locali partecipanti alla rilevazione che chiude il trimestre con aumenti della produzione, il 33% con stabilità, e solo l’8% con una diminuzione e  un saldo netto del 51%, molto superiore al 39% nazionale, e con un divario analogo (17 punti) anche nel caso del portafoglio ordini.

Per quanto riguarda le prospettive, il tema cruciale rimane quello dell’approvvigionamento delle materie prime e dei semilavorati, che pesa sui costi e sulla capacità di evadere gli ordini in portafoglio: l’87% delle imprese segnala che vi sono impatti significativi su prezzi e margini. Inoltre  il 54% delle imprese evidenzia un allungamento dei tempi di consegna e il 19% il rischio di interruzione dell’attività produttiva.

“Anche nel nostro territorio – sottolinea Giorgio Donadoni, presidente del Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo - la ripresa del settore è evidente. In particolare fa ben sperare la buona consistenza del portafoglio ordini, a Bergamo sopra la media. Vengono però confermati le difficoltà legate ai rincari dei prezzi delle materie prime e dei semilavorati, la scarsa diponibilità sul mercato e l’allungamento dei tempi di consegna e in generale resta l’incertezza sulla durata della ripresa, visti i nodi ancora aperti sia sul fronte della pandemia che rispetto al contesto economico internazionale. Pure l’occupazione è in trend positivo, anche se resta difficile trovare manodopera specializzata. Da qui l’impegno di Federmeccanica, al prestigioso traguardo del mezzo secolo di vita, che all’interno di un grande piano per la competitività, dedica ampio spazio alla formazione, tema sempre più strategico anche per la nostra provincia”.      

Bergamo, 15 settembre 2021