"INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPO, L’OCCUPAZIONE E L’AMBIENTE.

BERGAMO E L’ITALIA IN EUROPA”

 

Venerdì 1° febbraio alle ore 9, nella sede di Confindustria Bergamo, si è tenuta la conferenza stampa sul tema “Infrastrutture per lo sviluppo l’occupazione e l’ambiente. Bergamo e l’Italia in Europa” durante la quale le organizzazioni imprenditoriali Confindustria Bergamo, Ance Bergamo, Unione Artigiani, Compagnia delle Opere Bergamo, Confagricoltura Bergamo e Imprese & Territorio, unitamente ai sindacati provinciali Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato un documento condiviso sulla necessità che il sistema-paese disponga di un sistema di infrastrutture adeguato e moderno, di cui la TAV risulta elemento imprescindibile.

In particolare, per il territorio bergamasco, centrato sul manifatturiero e baricentrico rispetto all’asse centro-Nord, è essenziale poter contare su infrastrutture moderne ed efficienti che costituiscano una “porta per l’Europa”, in grado di connetterci lungo corridoi europei plurimodali della rete transeuropea dei trasporti TEN-T. La tratta transfrontaliera Torino-Lione, che rientra nel corridoio Lisbona-Kiev, e che consentirebbe di connettere Milano con Parigi in 4 ore e mezzo, sostituirebbe la linea ferroviaria più vecchia delle Alpi, obsoleta, non sicura, non funzionale rispetto agli attuali standard di trasporto delle merci, con vantaggi nel tempo in termini di riduzione di costi, consumi e emissioni, generando nuova domanda di traffico che verrebbe trasferita dalla strada. In alternativa l’intero asse risulterebbe compromesso e il centro-Nord, e con esso l’Italia, finirebbe bypassato dalle nuove reti, con perdite di competitività crescenti negli anni.     

Su queste tematiche c’è stata una grande convergenza fra le organizzazioni imprenditoriali del Paese, riunite a dicembre a Torino, sfociata nella condivisione di un manifesto che riassume in modo chiaro obiettivi e opportunità delle grandi opere, Tav in particolare, e rischi dello stop ai cantieri.

Appare inconcepibile, come evidenzia il manifesto, che il Governo fermi i cantieri delle Grandi Opere e rimetta in discussione investimenti come quello della Torino-Lione, già valutati, discussi, rivisti, progettati, finanziati e in corso di realizzazione, mettendo a rischio l’integrazione economica del nostro Paese, su scala soprattutto europea, nella quale si sviluppa quasi il 60% dell’export e dell’import italiano, perdendo l’occasione per promuovere un sistema dei trasporti centrato sull’intermodalità, con una maggiore quota su ferro sulle lunghe distanze, più economico, più rapido, sicuro e sostenibile.

Le imprese e i rappresentanti dei lavoratori della provincia di Bergamo, prendendo atto con disappunto del taglio degli investimenti per nuove opere inizialmente previsti in manovra da 3,5mdi a soli 500mni, sollecitano il Governo a operare per il rilancio delle grandi opere già appaltate per un valore di 25 miliardi oggi bloccate e per una semplificazione delle procedure burocratico-amministrative e la revisione del codice degli appalti.

Oltre alle grandi opere di respiro nazionale, a sostegno della competitività delle imprese del territorio e dell’occupazione, ritengono anche indispensabile la realizzazione di infrastrutture a lungo attese all’interno della nostra provincia, quali il collegamento ferroviario veloce Orio-Bergamo-Milano, per la tutela e lo sviluppo dell’aeroporto, il collegamento veloce Bergamo-Pianura Bergamasca e la Pedemontana Lombarda, senza dimenticare le numerose opere locali e le manutenzioni ormai improrogabili. Le imprese ed i lavoratori di Bergamo chiedono un vero rilancio degli investimenti infrastrutturali per la competitività, l’occupazione e la tutela dell’ambiente.

All’incontro erano presenti Stefano Scaglia presidente di CONFINDUSTRIA BERGAMO, Vanessa Pesenti presidente di ANCE BERGAMO, Remigio Villa presidente di Unione Artigiani, Alberto Brivio presidente di IMPRESE & TERRITORIO, COLDIRETTI BERGAMO e in qualità di rappresentante di: ASCOM BERGAMO, CIA BERGAMO, CNA BERGAMO, CONFARTIGIANATO BERGAMO, CONFCOPERATIVE BERGAMO, CONFESERCENTI BERGAMO, CONFIMI APINDUSTRIA BERGAMO, FAI BERGAMO, LIA BERGAMO, Alberto Capitanio presidente di COMPAGNIA DELLE OPERE BERGAMO, Renato Giavazzi presidente di CONFAGRICOLTURA BERGAMO, Gianni Peracchi segretario generale CGIL BERGAMO, Francesco Corna segretario generale CISL BERGAMO, Angelo Nozza segretario generale UIL BERGAMO.

 Dichiarazione di Stefano Scaglia, presidente di Confindustria Bergamo 

“Oggi da Bergamo, uno dei motori economici del paese, viene lanciato un segnale importante. Tutte le imprese di ogni settore e dimensione insieme ai lavoratori, dicono forte e chiaro che le grandi opere nazionali sono imprescindibili fattori di sviluppo ed occupazione e chiedono a gran voce che si proceda alla realizzazione di quanto pianificato, a partire dalla Tav torino lione, e che si ritiene inconcepibile, in un momento di rallentamento economico, bloccare ulteriori cantieri già finanziati ed avviati”.

 Dichiarazione di Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo

“Le imprese hanno ben chiaro quello che è necessario fare nei prossimi anni, ma non possono farlo da sole: non sono più rinviabili quelle scelte politiche che ci devono consentire di concretizzare gli obiettivi, riducendo il peso della burocrazia ed aumentando gli investimenti in opere pubbliche. Far ripartire l’edilizia e quindi le infrastrutture significa far ripartire l’economia dell’intero territorio”.

 

Dichiarazione di Remigio Villa, presidente di Unione Artigiani

“Questa presa di posizione comune conferma che le micro imprese, di ogni comparto, sono unite alle imprese di maggiori dimensioni nella filiera del valore e tutte insieme chiedono di proseguire nella realizzazione delle opere infrastrutturali già in avanzata realizzazione, tanto più rispetto al territorio bergamasco, snodo strategico delle direttrici delle produzioni manifatturiere in tutte le loro espressioni”.

 

Dichiarazione di Alberto Brivio, presidente di Imprese&Territorio

“E’ stata un’ottima occasione di confronto su temi che coinvolgono tutto il tessuto imprenditoriale e sociale della provincia. L’attenzione alle sue svariate sfaccettature, dalla micro alla grande impresa, e alla varietà dell’orografia del territorio (pianura, montagna, collina) impongono un’attenzione sensibile alle esigenze particolari e comuni di tutte queste componenti, nella logica della rapidità delle risposte, della sostenibilità ambientale e della valorizzazione di tutte le produzioni industriali, artigianali, agricole e di servizio che hanno connotato a livelli di eccellenza la nostra provincia. Auspichiamo che questo momento di confronto continui, sia in ambito rappresentativo che istituzionale, richiamando così tutti alle proprie responsabilità in termini di risposte agli oggettivi bisogni dei tempi odierni così come delle generazioni future”.

 

Dichiarazione di Alberto Capitanio, presidente di Compagnia delle Opere Bergamo

“La scelta di indicare come prioritarie alcune infrastrutture essenziali, anche in chiave nazionale, è fondamentale perché la nostra provincia possa essere ricompresa nel circuito delle principali linee europee di collegamento e sviluppo. E', infatti, nell'alveo delle grandi infrastrutture che possono svilupparsi filiere insediative e produttive di traino per l'economia. Lo abbiamo visto con Amazon su Brebemi e nel caso di altre realtà locali ed internazionali, attive in particolar modo nella logistica, che stanno dando nuovo impulso all’economia. Peraltro si tratta di iniziative trasversali in grado di rilanciare anche il settore delle costruzioni che fatica ad uscire dalla crisi, che siamo convinti possano innescare una circolarità virtuosa in vari ambiti. Del resto il compito delle associazioni è quello di tenere sempre alta l'attenzione, cercando di coagulare le istanze de tessuto produttivo e territoriale della nostra provincia”.

 

Dichiarazione di Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura Bergamo

“Sono necessari più investimenti in infrastrutture e in nuove tecnologie per colmare il divario di competitività che separa, con non molte lodevoli eccezioni, le nostre imprese da quelle del resto d’Europa, e per contribuire così ad un maggiore sviluppo dell’intero Paese superando l’attuale preoccupante fase di crescita rallentata, che si sta per di più perpetuando da troppo tempo.

Le nostre esportazioni agroalimentari negli ultimi dieci anni sono quasi raddoppiate, ma è pur vero che altri Paesi con prodotti di minore qualità esportano più di noi grazie a una maggiore efficienza commerciale ma anche a trasporti, reti, logistica in generale, e ancora a infrastrutture digitali, energetiche ed irrigue di ben altra efficacia.Tuttavia, non si deve cascare in una forma di integralismo opposto: si facciano senz’altro e rapidamente le opere che effettivamente servono, ma che siano innovative e all’avanguardia sotto il profilo del rispetto dell’ambiente e del suolo, che non deve essere certamente sprecato”.

 

Dichiarazione di Giovanni Peracchi, segretario generale Cgil Bergamo

“Insieme, da Bergamo, un segnale forte a favore dei collegamenti e delle infrastrutture, indispensabili per interscambi culturali, economici, sociali, necessari per progettare uno sviluppo di qualità con un respiro di lungo termine, nel rispetto dell’ambiente. Questo vale su scala nazionale e serve, soprattutto, al nostro territorio, alla società e all’economia bergamasca in dimensione globale. Collegamento del capoluogo con l’asse Venezia Parigi, trasporto su gomma, aeroporto, collegamento delle aree interne: gli investimenti in questa direzione possono produrre crescita, lavoro e buona occupazione. Il presidente del Consiglio ha promesso che da metà anno si uscirà dalla attuale recessione (altro che boom economico) aprendo i cantieri per infrastrutture ed opere pubbliche. Per il momento gli investimenti sono stati drasticamente ridotti e le opere e i cantieri già progettati sono al palo, le risorse per la manutenzione di ponti e strade non bastano. Così non va”.

 

Dichiarazione di Francesco Corna, segretario generale Cisl Bergamo

“Il nostro paese e la nostra provincia hanno urgente necessità di investimenti in infrastrutture, le quali creano posti di lavoro che favoriscono l'uscita dalla crisi e soprattutto garantiscono lo sviluppo economico, la salvaguardia dell'ambiente. Abbiamo un sistema di viabilità inadeguato alle esigenze provinciali, tempi di percorrenza che creano enormi sprechi di tempo e generano inquinamento. Servono collegamenti diversi, più moderni e efficaci per collegare la città a Treviglio, le valli e l'alto sebino. Mancano i collegamenti ferroviari verso Brescia e l'aeroporto il Caravaggio e va creato un collegamento diretto con la città di Milano. Nel nostro paese abbiamo una burocrazia e una criminalità che dilaziona i tempi degli appalti e delle autorizzazioni in maniera esagerata, se ora aggiungiamo le titubanze del governo nell'investire in opere pubbliche, intravediamo il rischio di una paralisi che rischia di produrre una nuova crisi. Tutelare il lavoro significa come prima cosa mettere in campo un'azione che generi sviluppo e crescita, senza infrastrutture non si attraggono investimenti e senza investimenti non si crea nuovo lavoro”.

 

Dichiarazione di Angelo Nozza, segretario generale Uil Bergamo

"In Italia è fondamentale mettere al centro il rilancio della competitività del Sistema Paese.  Il potenziamento delle infrastrutture e gli investimenti sulle Grandi Opere sono fondamentali per rilanciare la nostra economia e, di conseguenza, creare posti di lavoro anche attraverso nuovi investimenti. È un errore rifuggire queste scelte, da fare assolutamente anche sul nostro Territorio, si rischia davvero di perdere un'occasione importantissima per creare condizioni positive per il futuro del Paese".

 

Bergamo, 1° febbraio 2019