Innovazione tecnologica e organizzativa

21

gen

2020

News - IMPRENDITORE - MANAGER - OPERATORE

SMART ORGANIZATION E TECNOLOGIA: FATTE L'UNA PER L'ALTRA

DIREZIONE, INNOVAZIONE TECNOLOGICA E ORGANIZZATIVA

Un’organizzazione che ha deciso di viaggiare verso il futuro ha bisogno di una traccia da seguire. Per guidare il cambiamento un metodo certificato ed efficace è C.O.R.E., ideato da Variazioni, che indica le 4 aree di analisi e intervento ovvero la Culturale, Organizzativa, Regolativa ed Economica.

Dopo la scelta di operare un cambio Culturale, bisogna mettere a terra la volontà di cambiamento e concretizzarla con la fase Organizzativa, ad esempio cambiando gli strumenti messi a disposizione.

Quando pensiamo alla Smart Organization è indispensabile interrogarsi sul ruolo che rivestono le innovazioni tecnologiche e in che modo esse stiano contribuendo a modificare la conformazione delle nostre organizzazioni. Lo scenario futuro è complesso ma è anche ricco di stimoli se si è capaci di coglierne le potenzialità.

Il cambiamento è un viaggio e prima di partire bisogna essere sicuri di avere con noi il giusto equipaggiamento. La dotazione tecnologica sia hardware che software deve essere disegnata su misura sulle mansioni da svolgere, sulla flessibilità di spazi e tempi, su nuovi modelli di collaborazione. La possibilità di utilizzare devices portatili, di poter lavorare insieme anche in luoghi diversi, con clienti o colleghi a chilometri di distanza, cambia in maniera strutturale il modo di lavorare, l’efficienza e l’efficacia.

 

La Digital Transformation è il trend del futuro

Perché farsi trovare impreparati al cambiamento? La trasformazione del mercato del lavoro e la velocità con cui si muove l’innovazione digitale rendono necessaria la creazione di nuovi equilibri a vantaggio di coloro che cavalcano l’onda della trasformazione tecnologica e che si focalizzano su aspetti come la creatività, le soft e digital skills, la flessibilità e una maggiore specializzazione, aspetti imprescindibili che rendono l’essere umano di gran lunga superiore alla macchina ed in grado di governarla.

Secondo i dati del World Economic Forum attualmente solo il 29% del lavoro complessivo è svolto dai robot e si stima che nel 2025 questa percentuale sarà pari al 52%. Si ipotizza, numeri alla mano, che 75 milioni di posizioni di lavoro siano destinate a sparire, ma la buona notizia è che se ne verranno a creare delle nuove entro il 2022 e ammontano a circa 133 milioni.[1]

Ciò non vuol dire che il ruolo che ricoprono le persone nelle organizzazioni sarà drasticamente intaccato o indebolito, al contrario sarà richiesto ai lavoratori di rafforzare alcune delle loro competenze professionali e mettersi in gioco anche per apprenderne di diverse e nuove rispetto al passato.

Perché le persone che sono abituate ad utilizzare degli strumenti tradizionali e a svolgere le loro mansioni seguendo gerarchie e procedure codificate dovrebbero iniziare a lavorare in maniera trasversale e collaborativa? Perché diventa rilevante per loro. Perché ne traggono un ritorno immediato e duraturo, perché stanno meglio, risparmiano tempo e raggiungono in maniera più efficiente il risultato.

Questo processo non è mai immediato e un cambiamento di dotazione tecnologica deve essere necessariamente accompagnato. Sicuramente è necessaria una formazione tecnica, ma soprattutto un cambio di gestione del gruppo di lavoro, l’introduzione fattiva di strumenti di collaborazione. E’ un coinvolgimento che parte dai responsabili, ma che va costruito insieme a tutte le persone, affinché possano sentirsi parte attiva del cambiamento, non subirlo.

Dunque la tecnologia è la prima delle tre B (bytes, bricks,and behaviours) della Smart Organization di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, ma al centro del sistema rimane la persona, che è l’unico attore in grado di far avvenire il cambiamento.



[1] World Economic Forum (2018). The Future of Jobs Report 2018, Centre for the New Economy and Society.