Smart Working in emergenza

Cosa cambia?  


Considerata l’attuale situazione di emergenza, il Presidente del Consiglio ha emanato una serie di decreti e misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19 prevedendo una semplificazione della procedura di attivazione del lavoro agile per la durata dell’emergenza, ad oggi datata il 31 Luglio 2020 e valida per l’intero territorio nazionale.

In tal modo diventa possibile mantenere la continuità del proprio business garantendo la regolarità di una buona parte delle attività lavorative, ad esempio di tutte quelle mansioni non strettamente operative e di produzione, come le attività amministrative, di progettazione e coordinamento.

 

Quali sono quindi gli adempimenti minimi per attivare lo Smart working in emergenza?

    • la consegna ai lavoratori (e al RLS) dell’informativa  in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui all’art 22 della L. 81/2017, da effettuarsi in modalità telematica (e-mail, PEC);
    • la comunicazione, da effettuare sul portale cliclavoro, di attivazione del lavoro agile ex art 23 L. 81/2017. Sarà sufficiente allegare solamente un elenco, in formato xls, riportante i dati anagrafici ed assicurativi dei lavoratori agili. Durante il caricamento della comunicazione è possibile prelevare, e successivamente compilare, un fac simile di file excel.

Lo smart working in emergenza rappresenta un dovere per tutelare la popolazione aziendale dal rischio di contrazione e diffusione del Coronavirus e un’enorme prova per tutte le aziende che già lo adottano e soprattutto una grande occasione per tutte quelle realtà aziendali che non lo hanno mai sperimentato. Questo è il momento di ragionare sulle attività che potremmo normalmente svolgere fuori ufficio e sulle competenze che il lavoro agile richiede.

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