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01

feb

2019

News - IMPRENDITORE - MANAGER - OPERATORE

BERGAMO, GRANDI OPERE PER LO SVILUPPO

EVENTI, CONVEGNI E SEMINARI

 

Il tema delle "Infrastrutture per lo sviluppo l’occupazione e l’ambiente. Bergamo e l’Italia in Europa” è stato al centro della conferenza stampa di questa mattina durante la quale le organizzazioni imprenditoriali Confindustria Bergamo, Ance Bergamo, Unione Artigiani, Compagnia delle Opere Bergamo, Confagricoltura Bergamo e Imprese & Territorio, unitamente ai sindacati provinciali Cgil, Cisl e Uil, hanno presentato un documento condiviso sulla necessità che il sistema-paese disponga di un sistema di infrastrutture adeguato e moderno, di cui la TAV risulta elemento imprescindibile. In particolare, per il territorio bergamasco, centrato sul manifatturiero e baricentrico rispetto all’asse centro-Nord, è essenziale poter contare su infrastrutture moderne ed efficienti che costituiscano una “porta per l’Europa”, in grado di connetterci lungo corridoi europei plurimodali della rete transeuropea dei trasporti TEN-T.

La tratta transfrontaliera Torino-Lione sostituirebbe la linea ferroviaria più vecchia delle Alpi, obsoleta, non sicura, non funzionale rispetto agli attuali standard di trasporto delle merci, con vantaggi nel tempo in termini di riduzione di costi, consumi e emissioni, generando nuova domanda di traffico che verrebbe trasferita dalla strada. Su queste tematiche c’è stata una grande convergenza fra le organizzazioni imprenditoriali del Paese, riunite a dicembre a Torino, sfociata nella condivisione di un manifesto che riassume obiettivi e opportunità delle grandi opere, Tav in particolare, e rischi dello stop ai cantieri. Appare inconcepibile, come evidenzia il manifesto, che il Governo fermi i cantieri delle Grandi Opere e rimetta in discussione investimenti come quello della Torino-Lione, già valutati, discussi, rivisti, progettati, finanziati e in corso di realizzazione, mettendo a rischio l’integrazione economica del nostro Paese, su scala soprattutto europea, nella quale si sviluppa quasi il 60% dell’export e dell’import italiano, perdendo l’occasione per promuovere un sistema dei trasporti centrato sull’intermodalità, con una maggiore quota su ferro sulle lunghe distanze, più economico, più rapido, sicuro e sostenibile.

Le imprese e i rappresentanti dei lavoratori della provincia di Bergamo, prendendo atto con disappunto del taglio degli investimenti per nuove opere inizialmente previsti in manovra da 3,5mdi a soli 500mni, sollecitano il Governo a operare per il rilancio delle grandi opere già appaltate per un valore di 25 miliardi oggi bloccate e per una semplificazione delle procedure burocratico-amministrative e la revisione del codice degli appalti. Oltre alle grandi opere di respiro nazionale, a sostegno della competitività delle imprese del territorio e dell’occupazione, ritengono anche indispensabile la realizzazione di infrastrutture a lungo attese all’interno della nostra provincia, quali il collegamento ferroviario veloce Orio-Bergamo-Milano, per la tutela e lo sviluppo dell’aeroporto, il collegamento veloce Bergamo-Pianura Bergamasca e la Pedemontana Lombarda, senza dimenticare le numerose opere locali e le manutenzioni ormai improrogabili. All’incontro erano presenti Stefano Scaglia presidente di CONFINDUSTRIA BERGAMO, Vanessa Pesenti presidente di ANCE BERGAMO, Remigio Villa presidente di Unione Artigiani, Alberto Brivio presidente di IMPRESE & TERRITORIO, Alberto Capitanio presidente di COMPAGNIA DELLE OPERE BERGAMO, Renato Giavazzi presidente di CONFAGRICOLTURA BERGAMO, Gianni Peracchi segretario generale CGIL BERGAMO, Francesco Corna segretario generale CISL BERGAMO, Angelo Nozza segretario generale UIL BERGAMO.

 

A cura dell'Area Comunicazione e Media Relations