Innovazione tecnologica e organizzativa

08

ago

2019

News - IMPRENDITORE - MANAGER - OPERATORE

RISCHI DA RADIOFREQUENZE. RAPPORTO ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ (ISS): NESSUNA EVIDENZA DI RELAZIONE TRA USO DEL CELLULARE E INCREMENTO DI TUMORI

AMBIENTE, CERTIFICAZIONI E CONFORMITA, DIREZIONE, INNOVAZIONE TECNOLOGICA E ORGANIZZATIVA, SICUREZZA

Per info

Fiandri Roberto
Tel. 035 275 262

Nel 2011 le Radiofrequenze (RF) erano state classificate dalla IARC (Monografia 102) nel Gruppo 2B, come “possibili cancerogeni” in base a “limitata evidenza nell’uomo, limitata evidenza negli animali e debole supporto fornito dagli studi sui meccanismi”. Questa classificazione, anche a causa di un lessico tecnico di interpretazione non intuitiva, è stata fonte di timori e preoccupazioni, soprattutto per l’utilizzo dei telefoni cellulari.

Numerose ricerche successive hanno ulteriormente indebolito le evidenze di una possibile associazione tra esposizione a RF e rischio di tumori e oggi viene unanimemente ritenuto che gli standard di protezione correnti siano adeguati. L’OMS sta attualmente preparando un aggiornamento della valutazione di tutti i rischi per la salute da esposizione a radiofrequenze. In attesa di questa nuova monografia, allo scopo di fare il punto della situazione e aggiornare professionalmente gli operatori pubblici, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il 7 Agosto 2019 il Rapporto ISTISAN “Esposizione a radiofrequenze e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche”, un’accurata meta-analisi delle ricerche esistenti di cui si riporta di seguito l’Abstract.

 
“In base alle evidenze epidemiologiche attuali, l’uso del cellulare non risulta associato all’incidenza di neoplasie nelle aree più esposte alle RF durante le chiamate vocali. La meta-analisi dei numerosi studi pubblicati nel periodo 1999-2017 non rileva, infatti, incrementi dei rischi di tumori maligni (glioma) o benigni (meningioma, neuroma acustico, tumori delle ghiandole salivari) in relazione all’uso prolungato (=10 anni) dei telefoni mobili. Rispetto alla valutazione della IARC nel 2011, le stime di rischio considerate in questa meta-analisi sono più numerose e più precise. I notevoli eccessi di rischio osservati in alcuni studi caso-controllo non sono coerenti con l’andamento temporale dei tassi d’incidenza dei tumori cerebrali che, a quasi 30 anni dall’introduzione dei cellulari, non hanno risentito del rapido e notevole aumento della prevalenza di esposizione. Sono in corso ulteriori studi orientati a chiarire le residue incertezze riguardo ai tumori a più lenta crescita e all’uso del cellulare iniziato durante l’infanzia.”