Innovazione tecnologica e organizzativa

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2023

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ACCORDI PER L'INNOVAZIONE: LE DOMANDE DAL 31 GENNAIO

AMBIENTE, CERTIFICAZIONI E CONFORMITA, CREDITO, FINANZA E CONFIDI, DIREZIONE, INNOVAZIONE TECNOLOGICA E ORGANIZZATIVA, PNRR

Alle ore 10.00 del 31 gennaio 2023 si aprirà il secondo sportello degli accordi per l’innovazione. Attraverso tali accordi, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale presentati dalle imprese che operano in diversi settori, dall’automotive al farmaceutico.

Alla luce della loro importanza strategica, gli accordi per l’innovazione trovano spazio nel Piano nazionale di ripresa e resilienza su due fronti: da un lato, con lo stanziamento di un miliardo di euro a valere sul Fondo complementare al PNRR, dall’altro, con la riforma della disciplina che regola lo strumento di finanziamento.

Nel dettaglio, le risorse stanziate dal Fondo complementare sono suddivise tra due sportelli: 500 milioni di euro per il primo sportello (chiuso a maggio 2022) e i restanti 500 milioni per il secondo sportello, con apertura a fine gennaio 2023. La disciplina degli accordi per l’innovazione risalente al 2017, è stata aggiornata alla fine del 2021 per semplificare e velocizzare le procedure che regolano l’accesso alle agevolazioni da parte dei beneficiari.

Cosa finanziano?


In base alla nuova disciplina, gli accordi per l’innovazione finanziano attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, con l’obiettivo di realizzare nuovi prodotti, processi o servizi o di migliorare quelli esistenti tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (Key Enabling Technologies - KETs).

Le KETs devono fare riferimento alle aree di intervento riconducibili al secondo pilastro di Horizon Europe, il programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione 2021-2027: tecnologie di fabbricazione; tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche; tecnologie abilitanti emergenti; materiali avanzati; intelligenza artificiale e robotica; industrie circolari; industria pulita a basse emissioni di carbonio; malattie rare e non trasmissibili; impianti industriali nella transizione energetica; competitività industriale nel settore dei trasporti; mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili; mobilità intelligente; stoccaggio dell’energia; sistemi alimentari; sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione europea; sistemi circolari.

Per quanto riguarda la soglia di investimento, i progetti di ricerca e sviluppo devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro. In merito alle tempistiche, i progetti devono avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione al Ministero.

Chi sono i beneficiari?


Possono beneficiare delle agevolazioni previste dagli accordi per l’innovazione le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria e attività di ricerca.

I progetti possono essere presentati dalle imprese anche in forma congiunta tra loro, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti. Nel caso di un progetto congiunto, possono rientrare tra i soggetti co-proponenti anche gli organismi di ricerca e, limitatamente ai progetti delle aree di intervento “sistemi alimentari”, “sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione” e “sistemi circolari”, anche le imprese agricole che esercitano le attività di cui all’articolo 2135 c.c. E’ possibile presentare una sola domanda di agevolazione in qualità di singolo proponente o in qualità di soggetto capofila di un progetto congiunto.

Le agevolazioni


L'agevolazione consiste in un contributo diretto alla spesa e, in alcuni casi, in un finanziamento agevolato. Il contributo diretto alla spesa può coprire fino al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale, e ne possono beneficiare sia le imprese che gli organismi di ricerca.

Nel caso di un progetto congiunto tra almeno un’impresa e uno o più organismi di ricerca è prevista una maggiorazione del contributo: fino al 10% per le PMI e gli organismi di ricerca, fino al 5% per le grandi imprese.

Il finanziamento agevolato, di durata compresa tra uno e otto anni, può invece essere concesso solo alle imprese ed è riconosciuto nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili del progetto, a valere sulle risorse messe a disposizione dalle amministrazioni che sottoscrivono l’accordo per l’innovazione.

Le regioni e le altre amministrazioni pubbliche, infatti, possono cofinanziare l’accordo per l’innovazione per una percentuale pari almeno al 5% delle spese e dei costi ammissibili complessivi, mettendo a disposizione le risorse finanziarie necessarie alla concessione di un contributo diretto alla spesa o, in alternativa, di un finanziamento agevolato.

Le procedure per accedere agli incentivi


L’accesso alle agevolazioni passa per la definizione di un accordo per l’innovazione tra il MIMIT, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al cofinanziamento dell’iniziativa.

Per l’avvio della procedura negoziale che porta alla definizione dell’accordo per l’innovazione, i soggetti proponenti devono presentare al Ministero la richiesta di agevolazione in concomitanza con l’apertura degli sportelli per l’accesso ai fondi disponibili. La domanda deve essere corredata dalla scheda tecnica, dal piano di sviluppo del progetto e, nel caso di un progetto congiunto, dal contratto di collaborazione.

Una volta ricevuta la richiesta, il Ministero verifica l’effettiva disponibilità delle risorse e procede con l’istruttoria amministrativa, finanziaria e tecnica.

In caso di esito positivo, si procede con la definizione dell’accordo per l’innovazione tra il Ministero, i soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche.Per cofinanziare le iniziative di ricerca e sviluppo, le regioni, le province autonome e le altre amministrazioni pubbliche interessate possono sottoscrivere specifici accordi quadro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presentando un’apposita manifestazione di interesse.

Secondo sportello: domande dal 31 gennaio 2023


Alle ore 10.00 del 31 gennaio 2023 scattano i termini per accedere al secondo sportello degli accordi per l’innovazione. Le richieste di agevolazione possono essere presentate online - fino ad esaurimento delle risorse disponibili - dalle ore 10.00 alle ore 18.00 di tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì.

Nel frattempo, scaduto il termine per la sottoscrizione degli accordi quadro con le regioni, le province autonome e le altre amministrazioni pubbliche (il 18 gennaio), il MIMIT ha pubblicato il quadro finanziario delle risorse disponibili per il secondo sportello e il dettaglio delle aree di intervento che le singole amministrazioni sottoscrittrici degli accordi intendono sostenere.

Le risorse disponibili per il territorio nazionale ammontano complessivamente a 485 milioni e 390 mila euro, di cui 165.032.600 euro riservati ai progetti di ricerca e sviluppo da realizzare nei territori delle regioni del Mezzogiorno.

Attraverso gli accordi quadro, invece, è stata riservata una quota pari a 14 milioni e 610 mila euro a favore di cinque regioni - Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sicilia e Toscana - che a loro volta hanno stanziato risorse proprie di pari importo, pari ad ulteriori 14.610.000 euro, per il finanziamento dei progetti.