Innovazione tecnologica e organizzativa

Perché parlare di Innovazione dal punto di vista Organizzativo

 

Le sfide ambientali, economiche, sanitarie, sociali e politiche unitamente alla rapida diffusione di tecnologie avanzate (come ad esempio l’IA generativa), rendono il contesto in cui le imprese si trovano a vivere e operare sempre più ricco di incognite e incertezze ma allo stesso tempo, anche di opportunità di innovare per creare organizzazioni più sostenibili ed antifragili.

L’Innovazione è, però, probabilmente il processo aziendale più complesso se è vero che, in un recente sondaggio, l’84% del top management ritiene che essa sia il fattore strategicamente più importante per la competitività delle loro aziende ma, nonostante gli ingenti investimenti effettuati in strutture e risorse, il 94% di essi rimane insoddisfatto dei risultati ottenuti [fonte McKinsey Global Survey 2010]. A fronte di una complessità nell’individuare competenze, tecnologie e risorse necessarie a realizzare l’innovazione, la ricerca evidenzia come la carenza di risultati sia spesso dovuto ad un approccio spesso estemporaneo e poco strutturato all’innovazione

L’Unione Europea, riconoscendo la Valle della Morte (Valley of Death) come il percorso lastricato delle buone idee che non si sono mai trasformate in successo:

  • dal V Programma Quadro (1998-2002) decide di estendere gli ingenti finanziamenti solitamente destinati alla ricerca, per finanziare anche l’Innovazione e, con lo scopo di rafforzare la capacità dell’Europa di innovare e sviluppare, così, un’economia competitiva;
  • dal 2021 crea l’EIT (Istituto Europeo di Innovazione Tecnologia) basato sui tre pilastri del Triangolo della Conoscenza (Istruzione, Innovazione e Creazione di impresa) ed iniziando a porre sempre più attenzione all’Innovation Management, cioè all’approccio organizzativo della Gestione dell’Innovazione (oltre che sull’Innovazione Tecnologica).

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