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6 Pavoni si nasce, pavoni si diventa
                        di Corinna Raineri Pavoni

La mia storia d’impresa, vista oggi, potrebbe sembrare una sto-
ria a lieto fine, creatività, innovazione, successo, fatturato, noto-
rietà, leadership tecnologica: ma in realtà è il contrario esatto di
una storia a lieto fine, è una storia con un inizio tragico.
Io non mi sarei mai immaginata di diventare imprenditore. L’im-
prenditore era mio marito, e io ero la moglie laureata in lettere
classiche. Mio marito aveva creato questa azienda per la produ-
zione delle ceste per il pane, le classiche ceste bianche di pla-
stica. Poi una sera la tragedia. Un incidente automobilistico, e
mi ritrovo vedova. Che fare? Che farne dell’azienda? Chiudere,
vendere? Affidarla in gestione?
L’eredità di una persona non è nelle cose lasciate, ma nell’im-
pegno a portarle avanti. Questo mi sono detta. Rimboccarsi le
maniche, come in cucina, quando bisogna sfamare ospiti inat-
tesi. Ingegnarsi. Così, dall’ufficio tecnico, iniziano a uscire nuovi
prodotti, accessori per l’arte bianca e la ristorazione, attrezzatu-
re, piccole macchine per la panificazione e la pasticceria. E poi
stampi, contenitori in plastica, e infine la scoperta del silicone,
il lancio di prodotti innovativi, lo scolapasta telescopico, i co-
perchi a ventosa e la produzione per un nuovo mondo, il cake
design, partendo da un’idea, un sentimento: la casalinga è il
vero grande chef, anche se abbiamo molti grandi chef in Italia,
capaci di grande creatività, perchè la creatività nasce in cucina,
dalla necessità. Oggi il nostro core business è ancora e sempre
il settore della Pasticceria Professionale e Horeca (hotelleria ,
ristorazione e catering). Accanto a questo giocano sempre un
ruolo importantissimo i contenitori passati ormai all’ambito in-
dustriale oltre che a quello dell’arte bianca.
Ma è l’impasto è il vero momento magico, è dalle mani che l’a-
more diventa cibo, e il cibo una forma d’arte. Creiamo strumenti
al servizio dell’ingegno, della semplicità, della poesia di chi cu-
cina.
Al di là delle crisi, dei mercati, dei settori, è questo lo spirito del
fare impresa che condivido con i miei amici di Confindustria.
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