Data Simbolica

- Il 23 luglio 1993 con il “Protocollo sulla politica dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo” si è compiuto uno sforzo concertativo fondamentale, all’esito del quale le relazioni sindacali sono state assoggettate, per la prima volta, ad una disciplina sistematica dei tempi e dei metodi dei negoziati ed a una regolamentazione precisa dei contenuti degli accordi collettivi, economici e normativi. Il nuovo approccio ha condizionato per quasi due decenni l’evoluzione dei rapporti di lavoro all’interno delle imprese.

- La sopravvenuta riforma del mercato del lavoro, sostanzialmente avviata dal D.Lgs. n.276 del 10 settembre 2003 ed accompagnata da una reiterata decretazione sui contratti a termine, sull’orario di lavoro, sulle prestazioni a tempo parziale, sulla somministrazione di lavoro, sulla detassazione e decontribuzione dei premi di produttività, su innumerevoli altri istituti, ha progressivamente realizzato un quadro normativo particolarmente articolato, flessibile ed adattabile rispetto al quale si è reso necessario declinare ulteriormente la disciplina della contrattazione collettiva, rivedendo in parte i criteri informatori della negoziazione conclusa nel 1993. Il 15 aprile 2009 un'ulteriore intesa interconfederale ha quindi introdotto modifiche ed adattamenti indispensabili per le maggiori esigenze di flessibilità delle imprese, già riconosciute e valorizzate dalla decretazione legislativa.

- Il 28 giugno 2011 infine l’Accordo Interconfederale tra Confindustria, CGIL, CISL e UIL ha introdotto definitivamente nell’ordinamento giuslavoristico un modello di relazioni sindacali contraddistinto da elementi di minore rigidità e maggiore certezza applicativa, che ha incrementato le competenze nonché il grado di responsabilità delle parti sociali, anche in riferimento ai negoziati di livello aziendale. La nuova regolamentazione stimola infatti ulteriormente imprese ed RSU/OOSS a verificare, presso le singole unità produttive, soluzioni adattative della normativa ordinaria concernente l’organizzazione del lavoro atte a favorire, con modalità adeguate alle specificità aziendali, i necessari recuperi di competitività, i conseguenti accrescimenti della redditività d’impresa, la correlata tutela del reddito da lavoro e dell’occupazione: una delega importante, che occorre sapere valorizzare.