Vetro come la torre Eiffel
definito un nuovo processo “green” per migliorare la resistenza e la durata del vetro

Applicazioni interessanti applicazioni per schermi video, fibre ottiche, finestre ed altri materiali “vetrosi” come il cemento, con impatto sulla riduzione dell’effetto serra

I ricercatori della UCLA Henry Samueli School of Engineering and Applied Science e dell'Università Pierre et Marie Curie di Parigi, attraverso una ricerca finanziata dalla Commissione franco-americana Fulbright e dall’International Materials Institute, hanno identificato un metodo per la produzione di forme di vetro più forti e più durature.

I vetri sono liquidi che nel processo di fabbricazione vengono raffreddati al fine di raggiungere uno stato " liquido-congelato" stabile; tuttavia, se sottoposto a variazioni di temperatura, col passare del tempo il vetro continua a “rialssarsi” fino a cambiare forma fino a diventare inutilizzabili (nel caso di cemento, che ha una struttura molecolare simile a quella del vetro, il rilassamento può portare alla fessurazione e, nei ponti e negli edifici alti, anche ad una perdita di integrità strutturale).

Mathieu Bauchy dell’UCLA, e Matthieu Micoulaut, dell'Université Pierre et Marie Curie, hanno identificato le condizioni ottimali per lo sviluppo di vetri e cementi più resistenti.

Testando le dinamiche molecolari di materiali comunemente usati per fare il vetro con simulazioni al computer, i ricercatori hanno identificato una gamma di pressioni ottimali per realizzare la "reversibilità termica", grazie a cui un materiale “vetroso” può mantenere nel tempo manterrà le stesse proprietà che aveva quando è stato prodotto, anche se viene esposto nel tempo alle variazioni di temperatura.

La ricerca è stata pubblicata 9 marzo 2016 su Nature Communications.

Bauchy ha detto che la struttura molecolare del vetro è simile alla struttura metallica della Torre Eiffel, dove forza e rigidità sono, in parte, determinati dagli angoli con cui si travi e traverse sono collegate ed il nuovo processo identificato dai ricercatori non fa che migliorare gli angoli in cui si formano i legami molecolari, rendendo il materiale più forte.

Dato che, secondo l'American Ceramic Society, la fabbricazione di cemento e calcestruzzo è responsabile di circa il 5% della produzione totale di gas ad effetto serra, la ricerca potrebbe anche avere un impatto significativo dal punto di vista sostenibile diminuendo sensibilmente la quantità di materiale necessario per ricostruire le strutture deteriorate.